08/02/15
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Animali in miniatura: scoperti camaleonti piu' piccoli di un unghia
Lunghi poche decine di millimetri, sono stati classificati tra i rettili più piccoli del mondo. I ricercatori li hanno scovati tra le foglie della foresta pluviale nel nord del Madagascar.


Dopo le rane in miniatura scoperte in Papua Nuova Guinea, dalle foreste pluviali del Madagascar arrivano i camaleonti grandi quanto la capocchia di uno spillo. Lunghi appena poche decine di millimetri sono già stati classificati tra i rettili più piccoli del mondo. Ad effettuare la scoperta un team di ricercatori capitanati dal tedesco Frank Glaw, della Collezione Zoologica statale di Monaco di Baviera.



Grazie a una serie di indagini genetiche – come riporta uno studio pubblicato sulla rivista PlosOne - gli studiosi sono riusciti a identificare 4 specie diverse di mini-camaleonti, tuttavia molto simili tra loro. Pur vivendo in località differenti, nel nord del Madagascar, appartengono al medesimo gruppo, conosciuto come “Brookesia minima”



La specie più piccola, chiamata “Brookesia micra”, è originaria di un piccolo isolotto – il Nosy Hara – e secondo gli esperti rappresenta un caso estremo di “nanismo insulare”, fenomeno che caratterizza le specie che vivono in ambienti molto isolati.

«Le isole sono dei laboratori naturali perfetti per studiare l'evoluzione – sottolinea Maria Rita Palombo, paleontologa dell'università di Roma La Sapienza di Roma -  perché qui tutto avviene più velocemente. In genere - aggiunge - nelle isole troviamo poche specie di animali che vanno incontro a frequenti variazioni di taglia: i grandi mammiferi tendono a rimpiccolirsi, mentre piccoli mammiferi, uccelli e rettili tendono a diventare più grandi, basti pensare al famoso drago di Komodo. Le eccezioni comunque non sono così rare, come nel caso di questi camaleonti nani».

Le motivazioni che hanno portato a questa riduzione di dimensioni non sono ancora del tutto chiare. Da una parte il fenomeno potrebbe essere favorito dal fatto che i pochi esemplari presenti si incrocino con grande frequenza con individui strettamente imparentati, dall’altra, però, potrebbe anche essere spiegato in termini di strategia evolutiva, al fine di occupare nuove nicchie ecologiche che offrono maggiori possibilità di sopravvivenza.



«L'estrema miniaturizzazione di questi rettili nani potrebbe essere accompagnata da molte specializzazioni della struttura del corpo, e costituisce un promettente campo di ricerca per il futuro - spiega il ricercatore Frank Glaw - La cosa più urgente è pero quella di concentrare i nostri sforzi per la salvaguardia di queste e altre specie microendemiche in Madagascar, che sono pesantemente minacciate dalla deforestazione».

tratto da gogreen





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